sabato 22 ottobre 2011

GIGAN - Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes


GIGAN
Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes
(willowtip)

Il metal è un genere difficile a cui approcciarsi. Prima di tutto per la difficoltà di ascolto che richiede: dalle lunghe cavalcate speed/metal alle grida di dolore nichilista del più underground dei gruppi grindcore non è certo una passeggiata ascoltare un album – difficoltà a cui, però, per un ascoltatore medio è facile passare sopra dopo aver superato lo scoglio iniziale -.
In secondo luogo il metal richiede anche una certa fedeltà a determinati canoni stilistici, che o si amano o si odiano. Questo spiega la netta divisione in sottogeneri, molto più severa e rigida di quanto avvenga per altri generi (anche quelli più recenti come il punk).

I Gigan sono una band americana formatasi negli ultimi anni e diventata una delle band più innovative del death-metal contemporaneo. La formula è, da un punto di vista immediato, semplice ed efficace: trio che suona a velocità metanfetaminiche, con testi che si rifanno alla tradizione letteraria lovecraftiana filtrati da strazianti urla cosmiche.
La peculiarità che rende molto interessante il loro ultimo lavoro in studio Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes sta nel vortice sonico che letteralmente travolge l'ascoltatore. Ogni aridità è lasciata da parte e dai solchi emergono ondate cosmiche alla Hawkwind, schizofrenie chitarristiche stile Orthtrelm, lunghe cavalcate che stanno tra l'Hendrix più acido e gli Iron Maiden più progressive, dirompenti stacchi che ricordano i Morbid Angel più spietati (quelli dei primi dischi).
In questo disco i Gigan suonano metal, è vero, ma allo stesso tempo lo trasfigurano verso nuove geometrie e ne rompono i sin troppo rigidi canoni, ripercorrendone la storia sin dalle radici più profonde.

Voto: 8/10
13thSpaceman

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